Sono ormai lontani i tempi in cui, quando si prendeva l’aereo, bastava scegliere tra economy e business.
Ora il panorama è molto più sfaccettato, con un proliferare di classi di servizio che hanno reso il panorama dei prezzi molto più complesso da comprendere.
Il ruolo del low cost
È, in fondo, nient’altro che un ulteriore faccia del low cost: il business model che ha rivoluzionato il modo di viaggiare ha contagiato anche le major, che hanno replicato il modello delle ancillary declinandolo anche in questa nuova formula: offrire svariati plus aumentato le classi di servizio e rendendo lo scenario delle tariffe un vero e proprio labirinto.
Tra il 2017 e il 2018 è esploso il fenomeno delle tariffe light delle major: formule di viaggio molto convenienti con i servizi ridotti al minimo, per venire incontro a una clientela ormai abituata alle rigide regole delle compagnie a basso costo.
Attenzione, dunque, a confondere le tariffe immesse sul mercato con quanto effettivamente il viaggiatore si troverà a pagare una volta effettuata la prenotazione.
In questo meccanismo si potrebbe celare una sorta di ‘aumento nascosto’ dei prezzi. Anche perché per molti viaggiatori (e per molte tipologie di viaggio) servizi come il bagaglio in stiva rappresentano una condizione indispensabile per viaggiare.
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