Dare un nome proprio a un hotel è un modo di segnarne il destino, renderlo unico. È l’evoluzione del concetto di “boutique” in “unique”, lo stesso che ha ispirato l’ultimo nato nelle fila dei cinque stelle di Roma, l’Elizabeth Unique Hotel. Progetto di Giovanni e Vittorio Curatella, a capo del gruppo Curatella Hotels (al quale fanno capo strutture come il Gkk Suites, sempre a Roma), che hanno dato all’hotel il nome della mamma e nonna, è nato in pochi mesi nel seicentesco palazzo Pulieri Ginetti, in via delle Colonnette, pacifica via del centro alle spalle di via del Corso e a metà strada fra piazza del Popolo e piazza Augusto Imperatore, in pieno fermento restaurativo intorno al Mausoleo del primo imperatore.
Il logo è una firma, visibile fin dall’ingresso, frontale a quello dell’atelier che fu di Antonio Canova. E il legame con l’arte è quello che rende davvero “unique” l’albergo, sede espositiva per alcuni dei più interessanti artisti italiani contemporanei, specificatamente quelli rappresentati dalla galleria Russo, una delle più antiche della città (è stata fondata nel 1898) e oggi gestita da Fabrizio Russo. A 300 metri dall’ingresso dell’hotel, in via Alibert, l’hotel ne è una sorta di naturale prosecuzione.
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