Tourism Think Tank: l’importanza della diffusione dei contenuti multimediali ai fini promozionali

Il futuro del turismo sul Lago di Como è un futuro che dipende dalle dinamiche mondiali. Detta così, sembra una banalità, ma non lo è. Anche sul lago di Como si deve ragionare “local” in un’ottica “global”.

È quanto emerso dai dati diffusi in ambito TTT (Tourism Think Tank) di Palazzo Gallio (Gravedona) e commentati da illustri operatori del marketing turistico come Giacomo Mojoli, Andrea Camesasca e dal presidente del consorzio North Lake Como, Giuseppe Rasella. L’importanza della diffusione dei contenuti multimediali, ai fini promozionali e non solo, sulle piattaforme mobili è stata sottolineata dagli ultimi dati disponibili dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, messi in evidenza al TTT: «Su 7,5 miliardi di persone, 5 miliardi usano dispositivi mobili e 3 di questi utilizzatori usano i social per veicolare i loro contenuti e leggere quelli degli altri – ha spiegato Camesasca -.

Più del 60% del tempo speso dai consumatori online è speso sugli smartphone, sui “telefonini”. E l’80% dei navigatori del web usa il telefono per decidere le mete delle proprie vacanze. Il 70% dei viaggiatori possiede uno smartphone e un processo di acquisto su due comincia da dispositivo mobile».

È l’integrazione tra i canali informativi online, cartacei (giornali, riviste, supporti cartacei come cartine, mappe, volantini), visivi (pubblicità televisiva), audio (radio, web radio), fieristici, a risultare vincente. Captare con questi mezzi i nuovi turisti attesi in Italia diventa la vera sfida: «Entro il 2030 – ha spiegato Rasella – arriveremo ad avere in Italia 43 milioni di nuovi turisti ogni anno, oltre a quelli che già arrivano. Già oggi ci sono 563 milioni di viaggiatori in Europa. E circa 3-4 milioni vengono sul lago di Como. Siamo una destinazione turistica, dunque.

Il 66% degli stranieri arrivano in Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana. E la Lombardia ha più turisti di regioni che, in teoria, dovrebbero risultare più attrattive, non foss’altro per la minore urbanizzazione e la presenza di mare e spiagge, come Campania, Sardegna e Sicilia. La Lombardia negli ultimi anni è sopra i 40 milioni di turisti, la Campania 18, la Sicilia 14 e la Sardegna 11».

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